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Il ruggito dei Leoni

di Lorenzo Ottaviani.

Indomabili, per davvero. Contro i pronostici della vigilia è il Camerun di Hugo Broos a portarsi a casa il trofeo più ambito del continente nero, dopo un match tutto cuore e intensità, deciso solo all’ottantasettesimo minuto dal gran goal di Vincent Aboubakar. Per quanto riguarda i vinti, non si può non notare che la “maledizione” di Hector Cuper ha sortito il suo effetto ancora una volta: il tecnico argentino si conferma un eterno secondo, non riuscendo a condurre l’Egitto alla vittoria della Coppa d’Africa (aveva vinto fino ad oggi ben sette finali su sette disputate, di cui due contro il Camerun).

E pensare che nella prima frazione di gioco l’Egitto si era reso protagonista di una buona gara, approfittando dell’atteggiamento un po’ molle di Bassogog e compagni e passando meritatamente in vantaggio con la rete del rientrante Elneny. Ma nel secondo tempo la partita è cambiata completamente, grazie alla ritrovata determinazione del Camerun che, dopo un inizio volenteroso ma confusionario, trova prima il pareggio con Nickolas ‘Nkoulou (subentrato nel primo tempo a Teikeu), poi ribalta la gara dopo un significativo forcing offensivo che ha portato alla rete del numero dieci, forse l’uomo più rappresentativo della sua nazionale usato raramente come titolare da Hugo Broos. Proprio alla fine, proprio in finale, il centravanti di Yaoundé si prende la scena e consegna al Camerun una coppa che gli mancava dal 2002, quando al suo posto giocava un certo Samuel Eto’o.
Una menzione finale la merita sicuramente Christian Bassogog, premiato come miglior giocatore del torneo.

Redazione RSE :