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La Finale: il continente nero è pronto

di Lorenzo Ottaviani.

Ormai è tutto pronto. Domani alle ore 20:00 sarà finale. Un intero continente attende questa partita da due anni e la guarderà consapevole del fatto che dovrà attenderne altrettanti per poter riprovare le stesse sensazioni, la stessa trepidante attesa che accompagna la sfida fra Egitto e Camerun.

Due squadre partite con diverse aspettative all’inizio del torneo: l’Egitto di Mohamed Salah, la nazionale più vincente della storia della Coppa d’Africa, era sicuramente tra le compagini più accreditate per il raggiungimento della finale; il Camerun di Vincent Aboubakar invece, a causa del fatto che molti giocatori importanti avevano rifiutato la convocazione del CT Hugo Bross, partiva a fari spenti in questa rassegna africana sicuramente sfavorito rispetto ad altre squadre più attrezzate.

Ebbene, le semifinali ci hanno mostrato una realtà ben diversa, dove l’Egitto di Hector Cuper si è imposto sul modesto ma agguerrito Burkina Faso solo ai rigori, beneficiando dell’esperienza del quarantaquattrenne El-Hadary (una vera istituzione del calcio africano); i Leoni Indomabili invece hanno avuto la meglio sul più quotato Ghana dopo una prestazione gagliarda e molto fisica, che ha confermato i loro progressi maturati durante lo svolgimento del torneo.

In chiusura vorrei segnalare due nomi sconosciuti ai più, ma che si sono messi in evidenza nelle rispettive semifinali. Per quanto riguarda l’Egitto sono rimasto colpito dalla personalità e dall’estro di Ramadan Sobhi, ala sinistra dello Stoke City di neanche 20 anni, che si è preso la responsabilità di calciare uno dei rigori, trasformandolo con un morbido tocco sotto. Il calciatore che più mi ha stupito tra le fila del Camerun è senz’altro Christian Bassogog, attaccante dell’Aalborg: giovane, veloce, dinamico e dotato di buona tecnica, ha messo in costante apprensione la difesa delle Black Stars ghanesi in semifinale, siglando negli ultimi minuti anche il goal del definitivo 2-0 dopo una gran progressione in contropiede.

Probabilmente ci aspetta una scontro senza esclusione di colpi, fra una squadra più “difensivista” ma dotata anche di qualità importanti in attacco, come quella di Cuper, ed una più spregiudicata, che fa del gruppo il suo punto di maggior forza.

Detto questo, buona finale. Ci sarà da divertirsi.

Redazione RSE :